Si è
costituito ad Imperia il Comitato per il NO nel Referendum sulle modifiche alla
Costituzione, per il NO all'Italicum, per la democrazia, così come in
moltissime Città italiane e della Provincia di Imperia.
Ne
fanno parte cittadini ed esponenti del mondo della cultura, della politica,
delle associazioni e delle professioni.
La
Legge Costituzionale Renzi-Boschi di “riforma” della Parte II della
Costituzione stravolge e dissolve l'identità stessa della Repubblica nata dalla
Resistenza. E’ del tutto inaccettabile, e lo è ancora di più in rapporto alla
legge elettorale 52/2015, cosiddetto “Italicum”.
La
Corte Costituzionale, dichiarando l'illegittimità della legge elettorale
(cosiddetto Porcellum) ha di fatto svuotato di qualsiasi legittimazione
sostanziale la maggioranza ed il Governo. Soltanto il premio di maggioranza
dichiarato illegittimo dalla Consulta ha permesso la formazione di occasionali
e spesso raccogliticce convergenze di interessi che, con forzature di prassi e
regolamenti, hanno portato all’approvazione della “riforma” della Costituzione.
La stessa riforma è stata approvata dalle Camere sotto la “dettatura” stretta
del Governo Renzi.
La
cancellazione dell’elezione diretta dei Senatori e la drastica riduzione dei
componenti del Senato, la individuazione dei Senatori tra persone scelte per
differenti compiti, per esempio Consiglieri Regionali e Sindaci (per altro
tratti da un ceto politico che, come l'esperienza dimostra, non sempre è
garanzia di adeguata professionalità), colpiscono in modo irrimediabile il
principio della rappresentanza politica e gli equilibri stessi del sistema
istituzionale.
Non
viene superato il bicameralismo, come si vuole far intendere da parte dei
proponenti, ma si crea confusione e conflitto di competenze tra Camera dei
Deputati e nuovo Senato, tra Stato e Regioni, anche attraverso l'introduzione
di nuovi procedimenti legislativi (ne sono previsti fino a dieci, tutti
differenti tra loro); non si crea quindi nessuna semplificazione, ma al
contrario confusione ed incertezza. La stessa scrittura del testo non né chiara
né sistematica, ed è quindi di difficile comprensione.
Non
vengono diminuiti i costi della politica (il nuovo Senato costerà soltanto un
quinto in meno dell'attuale).
Il vero obiettivo della riforma è lo spostamento dell’asse
istituzionale a favore dell’esecutivo, come del resto espressamente invocato
dai centri di potere economico-finanziari internazionali.
Una
prova è rappresentata dalla circostanza che secondo la “riforma” della
Costituzione sarà il Governo a dettare la quasi totalità dell'agenda
parlamentare.
Ma ne
è soprattutto prova la sinergia con la legge elettorale «Italicum», che
aggiunge all’azzeramento della rappresentatività del Senato l’indebolimento
radicale della rappresentatività della Camera dei Deputati. Ballottaggio,
premio di maggioranza alla singola lista, soglie di accesso, voto bloccato sui
capilista consegnano la Camera nelle mani del leader del partito vincente —
anche con pochi voti - nella competizione elettorale, secondo il modello dell’uomo solo al comando.
Ne
discendono effetti gravi, molto pericolosi e certamente negativi. La
artificiosa maggioranza ottenuta con il premio, avrà di fatto il potere di
eleggere autonomamente, e senza il concorso delle minoranze e delle
opposizioni, il Presidente della Repubblica, i membri nomina parlamentare della
Corte Costituzionale e del Consiglio Superiore della Magistratura; la
maggioranza ottenuta anche con pochissimi voti, ma supergarantita dal premio
previsto dalla legge elettorale, avrà artificialmente alla Camera i numeri
necessari per modificare la stessa Carta Costituzionale, senza trovare nel
nuovo Senato, composto da membri sostanzialmente privi di qualsiasi
legittimazione, un benché minimo contrappeso.
L’incontro delle forze politiche
antifasciste in Assemblea costituente trovò fondamento nella condivisione di
essenziali obiettivi di eguaglianza e giustizia sociale, di tutela di libertà e
diritti. Sul progetto politico fu costruita un’architettura istituzionale
fondata sulla partecipazione democratica, sulla rappresentanza politica,
sull’equilibrio tra i poteri. La Legge Costituzionale Renzi-Boschi stravolge
radicalmente l’impianto della Costituzione del 1948, ed è volto ad affrontare
un momento storico difficile e una pesante crisi economica concentrando la gran
parte del potere nelle mani dell'esecutivo, riducendo la partecipazione
democratica, mettendo il bavaglio al dissenso.
Bisogna dunque
battersi contro questa modifica della Costituzione. E' necessaria
una battaglia referendaria come quella che fece cadere nel 2006, con il voto
del popolo italiano, la riforma — parimenti stravolgente — approvata dal
centrodestra.
Già nei prossimi giorni il Comitato sarà
nelle vie e nelle piazze per raccogliere le firme per il Referendum per
l'abolizione della riforma costituzionale Renzi-Boschi e per il Referendum per
l'abrogazione di parte dell'Italicum. Seppur non strettamente necessaria per
ciò che riguarda il referendum contro la “riforma” costituzionale – anche se
non ancora formalmente indetto, è stato già richiesto dal numero necessario di
Deputati e Senatori – è il primo passo per consentire a tutti di comprendere la
reale portata della Legge Costizionale Renzi-Boschi e per coinvolgere
direttamente le cittadine ed i cittadini nella campagna per la difesa della
Costituzione repubblicana e per la democrazia.
A queste faranno seguito iniziative tese
a spiegare le ragioni del NO alle modifiche costituzionali e contro l'Italicum,
affinché il maggior numero possibile di cittadine e cittadini siano al meglio
informati sulla reale sostanza della Legge Costituzionale Renzi-Boschi e sulle
sue effettive conseguenze sulla rappresentanza politica e sulla partecipazione
democratica.
Invitiamo tutti i cittadini a firmare i
Referendum e ad aderire al Comitato per il NO nel Referendum sulle modifiche
alla Costituzione, per il NO all'Italicum, per la democrazia.
IL
COMITATO PROMOTORE
Avv.to
Mario Giribaldi (Presidente),
Dott. Feli Delucis (Arci) , Ing. Ezio Lavezzi
(Anpi).
Primi firmatari:
Geneviève Alberti,
Ernestina Asinari, Giuseppe Barnato, Diego Bazzanella, Luigia Bottero, Anna
Maria Giuganino, Gian Franco Grosso, Mariangela Guasco, Pasquale Indulgenza,
Mariano Mij, Carla Nattero, Massimiliano Pirrello, Marcella Rognoni, Michele
Rovere, Roberto Rum, Marina Salvaterra,
Lucio Sardi, Mauro
Servalli, Giuseppe Mauro Torelli, Pierluigi Zuccolo.
Hanno ad oggi
aderito al Comitato:
Antonio Ardoino, Attilio Badellino,
Marisa Badellino, Francesco Brilla, Lino Bonavera, Antonio Calvi, Vittorio Chisci, Roberto Cordero, Franco Dolmetta,
Paolo Gagliardo, Davide Iezzi, Alda Gaeta, Tarjn Giribaldi, Rossella Lorenzi, Cristina
Manozzo, Ugo Mela, Roberto Moriani, Franca Natta, Alixia Patri, Adriano Placchi, Monica Previati, Franco
Puppo, Livio Quaranta, Michele Russo, Mara Saglietto,
Francesco Scopelliti, Maria Sepe, Caterina Siri, Angela Surico, Raffaele Tarditi, Veronica Zaia.
Chi vuole aderire può lasciare il proprio nominativo ai
banchetti di raccolta firme, o comunicare i propri dati a: iovotonoimperia@gmail.com .
Informazioni sui banchetti e sui vari eventi : http://www.facebook.com/iovotonoimperia/
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